Mangrovie in riva al fiume.

Le mangrovie piantate come risorsa chiave contro il cambiamento climatico

Le mangrovie sono degli ecosistemi unici nel loro genere.

Conosciute da chi è del mestiere soprattutto per la loro capacità di immagazzinare carbonio in grandi quantità,

sono diventate nel tempo delle importanti realtà nella lotta contro il cambiamento climatico.

C’è una domanda, però, che gli esperti , ad oggi, si fanno spesso:

anche le mangrovie piantate possono essere altrettanto efficaci nell’immagazzinamento del carbonio, come le mangrovie naturali?

E con quali tempi?

Uno studio ha provato a rispondere a queste domande.


Una buona percentuale di carbonio immagazzinato

Parliamo di mangrovie piantate quando consideriamo realtà nelle quali queste piante vengono coltivate in aree dove in precedenza non esisteva nessuna specie di questa pianta, o dove le mangrovie naturali sono state distrutte nel passato.

Un recente studio su 40 anni di dati provenienti da 684 foreste di mangrovie piantate in tutto il mondo ha dimostrato come queste piante,

dopo circa 20 anni dalla loro piantumazione, siano in grado di crescere ed accumulare dal 71% al 73% del carbonio,

dimostrando così come persino le mangrovie coltivate possano fare la differenza nell’immagazzinamento del carbonio sebbene non raggiungano del tutto i livelli delle foreste naturali intatte.


Coltivazioni miste vs coltivazioni monospecifiche

Tanti agricoltori in riva al fiume e dentro che curano le mangrovie.

Un aspetto particolarmente interessante riguarda la quantità delle specie presenti all’interno di una coltivazione di mangrovie. 

Un terreno coltivato da una singola specie, definita “coltivazione monospecifica”, tende ad accumulare una quantità di carbonio più bassa rispetto ad una coltivazione mista di specie, dunque un terreno sul quale sono presenti specie differenti di mangrovie.

Sebbene ciò sia vero e vengano preferite piantagioni miste per aumentare la capacità di assorbimento di carbonio da parte di queste specie,

risulta fondamentale evidenziare l’importanza del genere Rhizophora spp.,

in quanto è stato dimostrato come questa, rispetto alle altre specie di mangrovie studiate fino ad oggi,

presenti un sistema di radici aeree molto denso e capace di immagazzinare la più alta concentrazione di carbonio nella propria biomassa rispetto alla maggior parte delle altre specie!


Anche il suolo fa la sua parte

La biomassa delle mangrovie non è l’unico elemento essenziale per l’immagazzinamento del carbonio. 

È stato infatti riscontrato come persino il suolo sia a tutti gli effetti un serbatoio cruciale di carbonio, tanto che è stato osservato un aumento del 25% di questo nel suolo durante i primi 5 anni in seguito alla piantumazione delle mangrovie sul terreno!

Tuttavia, dopo questi 5 anni, il livello di carbonio nel suolo tende a stabilizzarsi e a rimanere costante, indicando come,

sebbene le mangrovie piantate non siano in grado di aumentare in maniera continuativa il loro livello di accumulo di carbonio nel suolo,

riescono comunque a prevenirne ulteriori perdite dovute a cambiamenti nell’uso del suolo.


Sfide delle mangrovie nell’adattamento alle condizioni locali

Sebbene i risultati dello stoccaggio del carbonio da parte delle mangrovie piantate siano più che positivi, il restauro di queste piantagioni presenta diverse sfide.

Una delle maggiori difficoltà riscontrate risulta essere la capacità di assicurare che le specie piantate siano ben adattate alle condizioni ambientali locali.

Sono stati infatti svolti diversi tentativi di piantumazione di varie specie di mangrovie,

velocemente falliti in quanto non tutte le specie sono adattate alle condizioni fisiche ed ambientali specifiche del sito nel quale sono state piantate.

È dunque fondamentale cercare di selezionare le giuste specie all’interno di un sito ambientale idoneo,

e garantire così che le condizioni di crescita siano sempre ottimali in modo da poter sviluppare una piantagione che riesca a sopravvivere e ad accumulare carbonio a lungo termine!


Conservazione delle mangrovie e benefici ambientali

Una ricercatrice che pianta una piccola mangrovia.

Negli anni, gli ecosistemi di mangrovie hanno subito delle perdite notevoli a causa delle attività umane,

degli eventi meteorologici estremi e dell’erosione, tanto che è stimata una perdita del 35% delle mangrovie a livello globale nei soli ultimi 50 anni.

Dunque, la crescente consapevolezza della loro importanza a livello ambientale che si è sviluppata negli ultimi anni,

ha portato a sforzi significativi di conservazione e restauro che hanno ridotto notevolmente i tassi di deforestazione annuale.

Il ripristino delle mangrovie, ad oggi, oltre ad essere considerato un metodo efficace per ridurre le emissioni di gas serra, migliorare la biodiversità e proteggere gli ambienti acquatici dall’erosione,

risulta un’attività di fondamentale importanza per l’immagazzinamento di quantità significative di carbonio che potrebbe contribuire notevolmente alla mitigazione del cambiamento climatico.

Comprendere che le mangrovie piantate possano immagazzinare una quantità significativa di carbonio in un periodo relativamente breve fornisce una forte motivazione per ampliare i progetti di piantumazione,

sebbene allo stesso tempo sia di fondamentale importanza anche monitorare questi progetti per assicurarsi che raggiungano sul serio i risultati tanto desiderati.

Ad oggi abbiamo dunque una solida base per la pianificazione di futuri progetti di restauro delle mangrovie,

progetti che contribuiscono notevolmente alla lotta contro il cambiamento climatico e alla conservazione della biodiversità.

Sebbene non raggiungano del tutto i livelli di accumulo di carbonio di quelle naturali,

queste piantagioni di specie differenti di mangrovie, se gestite correttamente, possono diventare una risorsa fondamentale per la realizzazione di un futuro più sostenibile.

Con un’attenzione continua ed un impegno a lungo termine, dunque,

persino le mangrovie piantate possono avere un ruolo chiave nella lotta contro la devastante perdita del mondo naturale!


Commenti

2 risposte a “Le mangrovie piantate come risorsa chiave contro il cambiamento climatico”

  1. Avatar Marina Puligheddu
    Marina Puligheddu

    Ciao Zoe!
    Questo tuo articolo è molto interessante perché esplora un mondo poco conosciuto ma di grande impatto ecologico come tu sottolinei!
    Ho avuto la possibilità di fare un escursione in piccola barca sul fiume in mezzo alle mangrovie della Guadalupe nelle Antille ed è stato strabiliante per la varietà delle piante e animali! Ricordo anche tantissimi uccelli dai colori sgargianti.
    Con questi cambiamenti climatici che ritroviamo anche in Italia, le mangrovie si svilupperanno anche da noi?

    1. Ciao Marina!
      Che bella l’escursione nelle Antille!
      E si, l’ecosistema che formano le mangrovie è veramente un grande spettacolo, soprattutto per noi che non siamo molto abituati a questo tipo di ecosistema!
      Ad oggi, comunque, siamo ancora in alto mare per quanto riguarda la ricerca sulle mangrovie. Come hai detto tu, è un mondo ancora poco conosciuto, quindi è troppo presto per poter fare previsioni e dire se si svilupperanno mai anche qui in Italia!
      Però chissà: con questo cambiamento climatico in atto, oramai, tutto può essere!

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