Un rapporto sviluppato dall’ ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ) sottolinea come lo spreco alimentare sia diventato una delle principali cause di emissione di gas serra al mondo dopo la combustione di petrolio e gas, l’abbattimento delle foreste e l’allevamento intensivo.
È stato infatti verificato come questa attività, da sola, produca all’incirca 3,3 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.
Nella sola Unione Europea vengono sprecate 88 milioni di tonnellate di cibo, cioè una quantità che risulterebbe in grado di sfamare 800 milioni di persone sul pianeta che ad oggi risultano denutrite, per ben 4 volte.
Ma noi abbiamo modo o risorse per poter ridurre al minimo questo enorme spreco alimentare?
Ovviamente si.
Vediamo in che modo!
1. Compriamo solo ciò di cui abbiamo veramente bisogno
Nei supermercati si ha il vizio di mettere in bella vista e ad una perfetta altezza-occhi le migliori offerte del giorno: “prendi due e paghi uno”, “3 in 1”, e così via!
Offerte, queste, sicuramente allettanti che ci inducono ad un acquisto smoderato di prodotti che, in realtà, non sarebbero nemmeno necessari e che il più delle volte non compreremmo se non fossero scontati!
Offerte che non inducono solo ad una spesa inutile, ma anche ad un consumismo cronico e ad un successivo spreco alimentare non da poco.
Ci sono però dei modi per cercare di stare alla larga da questi trucchetti fatti ad hoc dalle nostre tanto amate catene alimentari:
- Prendiamo l’abitudine di preparare un piano pasti settimanale;
- Facciamo la lista della spesa PRIMA della spesa, indicando anche le quantità dei vari prodotti veramente utili;
- Per quanto possibile, cerchiamo di considerare anche la possibilità di alcuni pasti fuori casa, in modo da evitare di comprare più del dovuto.
2. Impariamo la differenza tra “da consumarsi entro” e “preferibilmente entro”
Le diciture sulle confezioni dei nostri alimenti sono molto simili tra di loro, ed è normale avere un poco di confusione in testa o non crearsi il problema se abbiano lo stesso significato o meno.
Però, in realtà, una differenza di significato ce l’hanno, ed è anche di fondamentale importanza!
La dicitura “da consumarsi entro” indica il periodo oltre il quale quel determinato prodotto deve essere consumato, altrimenti bisogna buttarlo.
Fanno parte di questa tipologia di prodotti tutti quelli deperibili, quindi la carne, i latticini e tutti i cibi pronti.
Questi alimenti, quindi, dovrebbero essere comprati solo quando sicuri di riuscire a mangiarli per quel determinato periodo di tempo, senza fare scorte.
Le date di scadenza indicate dalla dicitura “da consumare preferibilmente entro”, invece, sono più flessibili. Infatti, una volta passata quella specifica data riportata sull’etichetta, il prodotto non è scaduto, ma è possibile che la sua qualità si sia leggermente modificata.
Potrebbe quindi variare il colore, la consistenza o in parte il sapore di quel determinato alimento, ma non per questo è andato a male e non è più mangiabile.
Dunque, mentre i prodotti con etichetta “da consumarsi entro”, una volta raggiunta la data sono solo da buttare, gli alimenti che presentano dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” evitate di buttarli il giorno dopo.
Sbrigatevi a mangiarli, questo si, ma non lanciateli subito nel cassonetto!
3. Usiamo tutto ciò che abbiamo
Non serve per forza comprare quel particolare ingrediente per quel determinato piatto per poter preparare una buona cena.
A volte basta semplicemente avere un frigorifero ben organizzato e sapere con chiarezza cosa c’è al suo interno.
Per questo motivo è importante controllare il proprio frigorifero e la propria dispensa con regolarità. Questo piccolo accorgimento ci può aiutare a capire quali sono quei cibi che rischiano di scadere nel prossimo futuro e, proprio per questo, poterli mettere “in prima fila” nel frigorifero.
È infatti utile fare una sorta di “rotazione” al suo interno, mettendo i prodotti appena comprati nelle sezioni più interne e gli alimenti più vecchi e prossimi alla scadenza negli scomparti a portata di mano.
Inoltre, congelare i cibi prima della loro scadenza non è poi una cattiva idea!
Della frutta matura, se congelata, potrebbe essere un ottimo ingrediente in più per frullati o, in estate, per ghiaccioli fatti in casa.
Un ulteriore metodo per evitare di sprecare cibo tenuto in frigorifero per diverso tempo, è quello di combinare tra di loro le verdure per cucinare delle zuppe o un mix di verdure in padella.
Chissà, questo potrebbe essere un modo per imparare nuove ricette o inventarne una dal nulla nelle proprie cucine!
4. Serviamo delle porzioni misurate
Non siamo obbligati a servire, ad ogni pranzo e ogni cena, dei piatti pieni di cibo fino al limite.
Ci sarà capitato molto spesso di arrivare a metà pasto pieni e sicuramente non pronti ad arrivare al suo termine.
Chi ci obbliga a questa maledizione?
Una tavola con piatti meno abbondanti non è poi così brutta come potrebbe sembrare!
Impariamo a servire delle porzioni più piccole, che tanto a servirne una seconda portata ci sarà sempre tempo!
Se però, arrivati al secondo, ci rendiamo conto comunque di non riuscire a terminare il pasto, non c’è comunque alcun problema: possiamo sempre utilizzare i nostri avanzi per il pranzo del giorno successivo.
Inoltre, non dobbiamo definire “avanzi” solamente gli alimenti dei pasti non terminati, ma anche tutte quelle parti di un alimento che scartiamo nel momento in cui lo puliamo.
Come facciamo con il broccolo e le varie verdure a foglia.
Siamo abituati a vedere quelle parti della pianta come “rifiuti”, come parti non edibili per noi umani.
E non siamo mai stati tanto lontani dalla realtà!
Con i gambi e i fiori dei broccoli, ad esempio, possiamo cucinare un brodo fatto in casa, mentre con gli scarti del carciofo possiamo preparare un buon decotto utile a purificare il nostro fegato.
Basta solo aprire internet e fare qualche piccola ricerca!
5. Richiediamo sempre la nostra “Doggy Bag”
Se ci troviamo ad un ristorante e ci rendiamo conto di aver ordinato troppi piatti per il nostro povero stomaco, non rimandiamo tutto indietro scusandoci e affermando “però era veramente tutto buono!”
Una delle principali fonti di spreco alimentare deriva proprio dagli avanzi lasciati da noi clienti nei ristoranti.
La Francia e la Gran Bretagna in questo ci sono venuti in aiuto ormai da qualche anno, risolvendoci il problema attraverso la creazione del concetto della “Doggy Bag”.
Ha questo particolare nome perché, alle origini, questa pratica era stata concepita per destinare gli avanzi di cibo ai propri cani, ma ci dovrebbe essere qualche strano motivo per il quale non dovremmo mangiarli noi quegli avanzi?
Una volta al ristorante, chiediamo una bella “Doggy Bag” di carta con gli avanzi del nostro piatto. Potremo sempre metterli in frigorifero e mangiarli durante il pasto successivo!
Queste sono solo 5 delle possibili azioni da svolgere ogni giorno nel nostro piccolo per ridurre l’ enorme spreco alimentare.
Ma è pur sempre un bel passo avanti!
In fondo, quanto ci può costare chiedere una “Doggy Bag” al ristorante o fare una rotazione, ogni tanto, degli alimenti all’interno del nostro frigorifero?
Non pensate Mondo?
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