Alla scoperta del mondo naturale: la mia passione come guida ambientale e divulgatrice scientifica

Una foto di me mentre faccio trekking nei boschi

Ciao amici EcoWarriors!

Oggi voglio raccontarvi un po’ della mia avventura nel mondo della natura e della scienza tramite un’intervista che mi hanno fatto qualche tempo fa! 

Fin da piccola, mare e montagna sono stati i miei “compagni di giochi”, e questa connessione profonda con l’ambiente mi ha portato a diventare una guida ambientale e divulgatrice scientifica. 

In questa intervista vi svelerò come è nata questa passione, cosa significa per me guidare le persone alla scoperta dei segreti del nostro pianeta e quali progetti ho in serbo per il futuro. 

Spero che la mia storia possa ispirarvi a guardare il mondo con occhi nuovi!


Sei giuda ambientale e divulgatrice scientifica. Ci parli di questa tua passione? Come è nata?

Beh, in realtà non ricordo un momento della mia vita in cui non sia stata ispirata dall’ambiente naturale, animale in particolare.

Devo ammettere, però, che solo studiando ho scoperto che persino il mondo vegetale ha un suo perché!


Sei cresciuta in un ambiente naturalistico? 

Si, esatto.

Sono praticamente nata al mare, quindi da sempre ho respirato l’ambiente naturale!

In più già da piccola mia madre mi portava in montagna, quindi immagino che già a quell’età questo aspetto escursionistico e naturale abbia influenzato il mio interesse per l’ambiente.

Ho avuto una sorta di imprinting a livello inconscio!


Cosa significa essere guida ambientale?

Sicuramente significa essere sempre al passo con le conoscenze, nel mio caso, in ambito ambientale, anche perché la mia idea è sicuramente quella di portare le persone “fuori” e far conoscere il territorio!

Per me, però, questo è importante farlo con un’ottica ambientale, quindi mi preme soprattutto far capire quali sono le caratteristiche che portano quel determinato territorio ad essere esattamente così come lo stiamo vedendo noi in quel momento.

L’idea è un po’ quella di svolgere un vero e proprio studio sull’ identità del territorio!


Divulgatrice scientifica, invece! Raccontaci anche questo aspetto.

Beh non mi discosto molto dalla guida ambientale in realtà!

Sono due mondi che dialogano facilmente tra loro!

La divulgatrice scientifica è nata dalla voglia di far comprendere un mondo scientifico che ad oggi è ancora troppo chiuso, quindi non visto o visto male.

Insomma, da una parte c’è il mondo scientifico che non vede chi magari non sa come tradurre quello che il mondo scientifico dice, ma magari vorrebbe anche tradurlo e capirlo; e dall’altra parte c’è appunto chi non lo traduce!

Quindi, avendo io avuto l’opportunità di studiare in quel mondo e sviluppare una base, mi sono chiesta “perché non mettere la mia conoscenza al servizio degli altri?”


Che tipo di tour organizzi come guida ambientale?

In questo momento sto portando avanti due eventi a cui tengo particolarmente.

Il primo riguarda la tematica dei ghiacciai. 

Questo perché ad oggi si parla tanto di cambiamento climatico, riscaldamento e siccità, e penso sia fondamentale far conoscere e portare a vedere realtà che per noi, molto spesso, sono particolarmente lontane.

Chi di noi vede un ghiacciaio?

Si parla di scioglimento dei ghiacciai, ma cosa significa realmente?

E poi c’è un altro aspetto ambientale a cui tengo particolarmente che riguarda le realtà locali, quindi la produzione locale.

È per me molto importante far capire come la vita di un locale sia veramente molto più collegata alla natura rispetto ad un cittadino come noi!

Mi preme infatti riuscire a portare le persone a fare il giro delle malghe trentine, per far capire loro, ad esempio, che cosa significhi veramente la produzione di un formaggio o un pascolo sostenibile!


Ci sono anche eventi di divulgazione scientifica che organizzi in questi casi?

Si, in realtà questi eventi sono intesi proprio nel raccontare, per esempio nel caso dell’evento sui ghiacciai, cosa significhi cambiamento climatico e scioglimento dei ghiacciai.

Cerco di collegare entrambe le cose, guida ambientale e divulgatrice scientifica, proprio perché non voglio limitare e limitarmi ad un posto chiuso per raccontare quello che dice la natura!

Facciamolo direttamente in natura!


Qual’è invece il tuo pubblico? Chi viene con te?

È un pubblico misto: adulti, giovani e bambini con le famiglie.

E devo dire che i bambini sono molto interessati, fanno tantissime domande! 

Sono veramente tanto contenti quando riescono a capire quello che tu stai dicendo e magari ti dicono pure “ah ma io quella cosa la faccio eh!”

Tutti questi eventi, fortunatamente, potrebbero essere tranquillamente svolti anche come gite scolastiche, trattando comunque tutte tematiche che, spiegate in maniera differente, chiunque può comprendere.


Quali sono invece i progetti per il tuo lavoro?

Sto portando avanti tutte queste idee per cercare di avviare, tra qualche anno, un centro di educazione ambientale, ma non come lo intendiamo noi ad oggi!

Questo perché non intendo l’educazione ambientale limitata ai bambini, ma a tutti noi!

Noi tutti ci dobbiamo educare alla realtà ambientale!

Quindi l’idea è proprio quella di far conoscere e divulgare all’interno di un centro, un po’ per tutte le fasce e con diverse attività, le diverse realtà naturali svolgendo sia attività escursionistiche sia attività anche sportive, collegate sempre alla natura.

E ovviamente attività di divulgazione!