Gli orti didattici sono delle attività svolte in aree (vere e proprie aiuole all’aperto o più semplicemente dei vasi di terra) che stanno prendendo vita in diverse scuole italiane con l’obiettivo di educare i ragazzi al rispetto per l’ambiente e sviluppare in loro un senso civico e naturalistico della vita!
Interessante no?
Mai come ora, direi!
Che di senso civico ne abbiamo più che bisogno!
L’ orto didattico risulta essere un vero e proprio punto di incontro tra la noiosa, ma pur sempre necessaria, teoria appresa in classe, e una più entusiasmante e divertente esperienza pratica!
Quanti di noi, negli anni della scuola primaria, avrebbero voluto passare le ore di studio in mezzo al verde e sotto un bel sole caldo ed accogliente?
Ricordo che, durante i miei cinque anni di elementari, passati in un edificio con le pareti di vetro nel mezzo di un grande spazio in collina,
trascorrevo le ore di storia e matematica guardando fuori e calcolando quanto tempo mancasse per quella fantomatica ricreazione o, direttamente, la liberatoria uscita da scuola alle ore 16.30
(e chi se lo dimentica quell’orario ben fisso nella mente di tutti i bambini dai 6 agli 11 anni!).
Quel personale e salutare rapporto con la natura
Ammetto: ho sempre avuto un bisogno sfrenato di contatto diretto con la natura.
Odiavo i fin troppi ripetuti “stai attenta che cadi” e “non ti sporcare”.
Invece, amavo profondamente salire sugli alberi, sedermi direttamente sul terreno (secco o umido che fosse),
andare alla ricerca di pinoli da poter mangiare al momento e toccare qualsiasi “strano elemento” che potessi incontrare lungo la strada tortuosa di un giardino scolastico!
Quindi si, avrei voluto con tutta me stessa degli orti didattici da accudire durante i miei anni da “brava studentessa delle elementari”!
Anche perché magari, adesso, avrei più possibilità di riuscita con il mondo vegetale
e non farei morire nel giro di due settimane (e sono ottimista) qualsiasi pianta che provo a far entrare in casa!
Ma quindi questi orti didattici?
Perché tutto questo entusiasmo?
Giusto! Vi spiego subito!
Durante la gestione degli orti didattici, gli studenti, grazie alle diverse attività svolte in spazi aperti,
hanno la possibilità di acquisire delle conoscenze scientifiche sulla crescita delle piante, la tipologia di semi, di frutta e di verdura;
ma allo stesso tempo sono posti nelle condizioni di poter mettere in pratica le lezioni di matematica, biologia e scienze naturali,
collegando quindi le loro varie attività con il mondo reale.
Spazi che avremmo voluto per tutti noi
Quanto ci saremmo divertiti a progettare un orto insieme ai nostri compagni?
Quanto avremmo discusso con quell’antipatico compagno del banco davanti riguardo alla scelta del periodo di semina di una certa pianta in particolare?
E vogliamo parlare delle gare che avremmo fatto contro quel gruppo della classe accanto sui nomi in inglese degli ortaggi?
Oh si, sarebbero volati tanti “ho ragione io”!
Saremo tutti d’accordo nel constatare che lo svolgimento della didattica al di fuori delle aule sia un modo più che divertente per i ragazzi
(e quindi efficace allo stesso tempo)
per imparare a conoscere il proprio territorio, la comunità e l’importanza dei beni collettivi.
Ad oggi far comprendere l’ importanza della natura e valorizzare la biodiversità di ogni ecosistema è una delle più grandi sfide che siamo chiamatə a combattere
in quanto le attuali decisioni dei nostri politici non ci stanno aiutando poi così tanto!
Quello strano concetto definito “inclusione”
Da queste attività di cui vi ho parlato, inoltre, possiamo sicuramente comprendere come gli orti didattici siano uno strumento estremamente importante di inclusione.
Risulta infatti essere un’attività che evidenzia un coinvolgimento e un’integrazione da parte di TUTTI i partecipanti,
portando cosi alla costruzione di ponti tra le differenze, insegnando il meraviglioso e sacrosanto valore dell’ interconnessione!
Gli orti didattici, quindi, risultano essere luoghi in cui le diversità culturali diventano risorse per il processo di apprendimento attraverso il racconto di storie e di relazioni tra piante e popoli.
I ragazzi, tramite la creazione dei propri orti, imparano a rispettare la natura, ad apprezzare la mai tanto chiacchierata biodiversità,
e a comprendere l’importanza di una gestione sostenibile delle risorse!
Fermati, siediti e osserva!
Siamo entrati ormai in un’ era in cui si è sempre più orientati verso la tecnologia
(una mano santa in molti ambiti: io per esempio ci lavoro),
ma bisogna comunque ammettere che questo mondo ci sta portando a svolgere una tipologia di vita sempre più frenetica,
dove non abbiamo più idea di cosa significhi aspettare, sedersi e osservare!
Gli orti didattici invece hanno proprio questo ruolo:
diventano un mezzo per guidare i ragazzi a riscoprire il valore profondo dei territori ed il piacere dell’ attesa dei cicli naturali,
preparandoli cosi a diventare dei cittadini responsabili, attenti al prossimo e alla vita in sé!
Questo aspetto non può che portare ad un impatto positivo sulla salute ed il benessere degli studenti:
Ma non è finita qui!
Avete presente tutti quegli ampi spazi che osservate quando siete in macchina, completamente abbandonati, orrendi e senza vita?
Bene, diverse scuole hanno avuto un’idea a dir poco geniale:
hanno deciso di ridare vita a spazi di questo tipo creando al loro interno dei meravigliosi e accoglienti orti didattici.
Potreste immaginare quale reazione avrà potuto suscitare nei ragazzi una decisione di questo tipo?
È un meraviglioso esempio di rispetto per ogni singola risorsa del nostro pianeta!
Tutto ciò porta i ragazzi a comprendere cosa voglia dire rispettare la terra,
a comprendere come questa sia una “madre” generosa da tutelare e non solamente un supporto senza vita da poter sfruttare all’infinito!
Un incontro tra generazioni
Ma vogliamo parlare anche della grandiosa idea di coinvolgere i nonni degli studenti nella costruzione e gestione degli orti didattici?
I nonni non solo insegnano ai ragazzi come seminare e piantare,
ma condividono le loro esperienze personali, trasmettono la storia delle piante ed aiutano a consolidare legami significativi tra le generazioni.
E tutto questo direi che può solo andare ad arricchire ulteriormente l’esperienza di tutti i ragazzi nelle scuole!
Ma adesso tiriamo le somme!
Abbiamo quindi capito che gli orti didattici sono dei veri e propri spazi educativi multidisciplinari e intergenerazionali
dove le conosciute attività di studio si fondono con delle più accattivanti attività manuali, di creazione ed immaginazione,
fondamentali per la crescita e lo sviluppo delle nuove menti!
In questo mondo di creazione e divertimento, comunque, le giovani ed entusiaste menti non imparano solo l’arte della coltivazione,
ma hanno spazio e tempo per poter comprendere e sviluppare il giusto senso di responsabilità e rispetto per l’ambiente!
Il mondo vegetale e tutte le realtà annesse diventano quindi il cuore pulsante di un apprendimento che va oltre le barriere tradizionali delle aule scolastiche,
costruendo cosi terreno fertile per una completa crescita di giovani individui in parallelo alle nuove e più sane comunità che andranno a costruire!
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