Un baco da seta che mangia una foglia.

Baco da seta: non solo uno strumento di guadagno

Per quanto possa sembrare curioso, il baco da seta in realtà è la larva di una piccola falena appartenente alla famiglia dei Bombicidi.

Stiamo quindi parlando di un vero e proprio lepidottero!

Questo gruppo, per quanto presenti al suo interno membri di estrema importanza per la produzione mondiale di molti dei nostri capi di abbigliamento preferiti, è in realtà molto piccolo per essere una famiglia di insetti.

Al suo interno, infatti, include solo 300 specie, numero estremamente piccolo se consideriamo ordini (gruppi) di insetti come i Coleotteri con le loro 392.415 specie

o l’ordine degli Imenotteri (vespe, calabroni, api, bombi e formiche) con altrettante 100.000 specie!

Tornando ai nostri Bombicidi, Bombyx mori, quindi l’adulto di quello che conosciamo come baco da seta, è l’unica specie di lepidottero completamente addomesticata dall’uomo e allevata su scala industriale.

Questa piccola e produttiva falena oramai non esiste più in natura, ma è diventata a tutti gli effetti un vero e proprio strumento produttivo perdendo nel tempo tutte le sue caratteristiche selvatiche.

Terribile eh?

L’evoluzione e la storia del baco da seta è sempre andata di pari passo con l’evoluzione della civiltà umana, partendo dalla civiltà cinese.

È proprio in terra cinese, infatti, che si hanno le prime testimonianze di un intenso allevamento di questa piccola larva che ha portato ad un esplosione della produzione della seta solo nel 2600 a.C.,

anno durante il quale questa industria dominava ormai l’intero continente cinese.

È proprio in questo periodo e con questo grande “addomesticamento” del baco da seta

che la povera falena ha dovuto dire addio a tutte le sue più selvatiche caratteristiche per piegarsi completamente al grande mercato globale della moda.

Questo perché, per quanto l’origine del mercato sia sicuramente di stampo cinese, l’utilizzo di questa povera specie ha preso piede in tempi veramente molto rapidi nella produzione mondiale!

Per questo motivo ho deciso di dedicare tutta una sezione agli altri esseri viventi che popolano il pianeta Terra.

Bombyx mori presenta un ciclo di vita che, per quanto breve ai nostri occhi, raggruppa tutti gli stadi di vita possibili nel mondo ambientale.

Il suo intero ciclo di vita, infatti, si sviluppa in quattro fasi.

1. Uovo:

la vita di un piccolo nasce sempre grazie ad una qualche attività della femmina adulta.

In questo caso si tratta proprio della deposizione delle uova e, più precisamente, una deposizione di uova che la femmina sceglie di svolgere su foglie di gelso, l’alimento di cui la falena è veramente ghiotta.

Gelso nero o bianco che sia, la falena non fa differenze!

Sarà quindi sulle foglie di questa pianta profumata che la femmina adulta riuscirà ad adagiare delle piccole uova sferiche e bianche che impiegheranno ben 10 – 12 giorni per schiudersi.

2. Larva:

terminati i 12 giorni, le uova si schiuderanno in piccole larve, quindi nei tanto conosciuti e amati bachi da seta!

Queste piccole larve, inizialmente di colore nero, inizieranno a nutrirsi proprio delle foglie di gelso.

Attività, questa, che permetterà loro di crescere di dimensioni in poco tempo.

Questa fase larvale, dove i bachi da seta dedicheranno il loro tempo alla crescita, dura all’incirca 30 giorni.

È questo il tempo di cui hanno bisogno le larve per poter andare incontro a ben quattro mute prima di passare allo stadio di sviluppo successivo.

3. Pupa:

e siamo così allo stadio di sviluppo che segue la quarta muta delle larve.

Sono pronte all’impupamento!

Ed eccole lì nel pieno della loro attività, dedite alla creazione del loro caldo e comodo bozzolo di seta.

Come riescono a creare questa meraviglia della natura che è il bozzolo?

Beh, per loro è molto semplice: utilizzano delle ghiandole (chiamate “ghiandole sericine”) attraverso le quali, insieme a quattro aperture presenti ai lati della bocca,

rilasciano una sottile bava che, solidificandosi a contatto con l’aria, produrrà una lunga fibra di seta!

Ed ecco che piano piano il bozzolo, prodotto quindi da un solo filo di seta continuo, prende forma, avvolgendo completamente la larva nel giro di massimo 14 giorni!

4. Adulto:

terminati i caldi e comodi 14 giorni all’interno del bozzolo, la pupa fuoriesce ormai sotto forma di falena adulta.

I “grandi” di questa specie sono in realtà delle piccole falene con un’apertura alare di circa 4 cm, niente più!

Inoltre, a differenza di tutte le fasi precedenti che hanno come obiettivo principale l’alimentazione,

gli adulti non hanno più alcun motivo di mangiare e, proprio per questo motivo, il loro apparato boccale è completamente atrofizzato.

La loro unica motivazione di vita rimane essere l’ accoppiamento e la deposizione delle uova.

Terminate anche queste due attività nel giro di qualche giorno, gli individui adulti moriranno e lasceranno iniziare un nuovo ciclo vitale ai loro piccoli!

Un gruppo di bachi da seta che mangiano su un pavimento di foglie.

Abbiamo già visto qualche paragrafo fa come la vita del baco da seta dipenda dal commercio e dalla produzione globali ormai da diversi secoli.

Discorso, questo, che comprende persino la dieta di questa specie.

L’ alimentazione del baco da seta, infatti, deve essere costante e regolare per dar modo ai produttori di seta di poter creare sempre una seta eccellente e di migliore qualità.

Qualsiasi carenza o cambiamento nella qualità delle foglie di gelso nero o gelso bianco possono infatti provocare danni alla crescita delle larve o produrre una qualità più bassa della seta.

La dieta di questa specie si basa soprattutto sulle foglie di gelso, per questo motivo gli allevatori cercano di fornire al baco da seta delle foglie fresche e pulite.

Il baco da seta, nei secoli, è riuscito a diventare il protagonista numero uno nello sviluppo dell’economia umana.

Il suo “addomesticamento” ha permesso all’uomo di sviluppare un’industria molto importante a livello globale creando un prodotto tessile pregiato che ancora dopo secoli è sinonimo di alta qualità.

Ma è anche un essere vivente come tutti noi, con una dinamica di sviluppo particolarmente complessa, un proprio ciclo vitale e delle proprie necessità.

Siamo così sicuri di volerlo ancora reputare solo uno strumento di produzione e guadagno?


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