Primo piano di un individuo della specie di balene grigie che nuova in mare.

Balene grigie: effetti del cambiamento climatico sulle loro dimensioni

Negli ultimi anni gli scienziati hanno direzionato molti dei loro studi sulle possibili conseguenze del cambiamento climatico nel corso del tempo.

Ultimamente molti biologi hanno iniziato a comprendere come il cambiamento climatico sia in grado di provocare una preoccupante riduzione nelle dimensioni corporee di varie specie di animali.

Questo fenomeno è stato osservato su mammiferi, anfibi, rettili e uccelli,

tutti andati incontro a questa riduzione delle dimensioni corporee per cause molto diverse tra di loro.

Parliamo infatti dell’aumento delle temperature, ma anche dell’acidificazione degli oceani e dei cambiamenti nei modelli delle precipitazioni.

Insomma, le cause di questo grande cambiamento sono tante e diversificate!

Cambiamento climatico e dimensioni degli animali

Primo piano di un individuo della specie di balene grigie che nuota in mare insieme ad alcuni pesci più piccoli.

Le dimensioni corporee degli individui di una popolazione possono variare in risposta a cambiamenti ambientali che avvengono tanto in tempi brevi quanto in tempi evolutivi,

dunque molto più lunghi e con una velocità più bassa rispetto alle tempistiche provocate dal cambiamento climatico.

La prima grande causa di un cambiamento nell’aspetto fisico di individui di una popolazione animale riguarda proprio la disponibilità e la qualità delle risorse alimentari le quali,

a seconda della loro abbondanza,

potranno favorire o limitare la crescita dell’individuo.

A loro volta, le dimensioni corporee influenzano anche numerosi processi fisiologici, comportamentali ed ecologici.

Un organismo di piccole dimensioni, ad esempio, tenderà ad assorbire calore dall’esterno in maniera del tutto diversa rispetto ad un organismo di dimensioni più grandi. 

Un gatto sicuramente avrà bisogno di minor tempo per riscaldarsi rispetto ad un orso bruno, ad esempio!

Lo stesso discorso vale per il successo alimentare e la capacità di immagazzinare riserve energetiche nel corpo:

un orso avrà bisogno di più cibo, quindi risorse alimentari, per potersi reputare soddisfatto per la propria sopravvivenza, rispetto ad un animale più piccolo!

Dunque, le dimensioni corporee hanno un impatto significativo sulla sopravvivenza e sulla resilienza delle popolazioni animali che, mai come ora, si trovano sottoposte a grandi stress ambientali.

Balene grigie e cambiamento climatico

Un recente studio, effettuato nelle acque del Pacifico nord – orientale e svolto negli ultimi 7 anni,

ha esaminato la variazione delle dimensioni corporee nelle balene grigie (Eschrichtius robustus) in relazione ai cambiamenti ambientali.

In seguito a questi 7 anni di studio,

i ricercatori hanno compreso come questa popolazione di balene grigie sia andata incontro ad una evidente diminuzione della lunghezza del corpo,

con una riduzione delle dimensioni probabilmente iniziata intorno all’anno 2000.

Tramite questo studio è risultato evidente come la diminuzione delle dimensioni sia legata a due indici in particolare:

l’Oscillazione Decadale del Pacifico (PDO) e il bilancio tra upwelling, cioè la risalita delle acque profonde dell’oceano, e rilassamento nell’oceano, quindi la situazione durante la quale i venti costieri che causano l’upwelling cessano,

riducendo così la disponibilità di nutrienti e la produttività marina.

L’Oscillazione Decadale del Pacifico è un modello climatico che si verifica nel Nord Pacifico ed è caratterizzato dall’alternanza tra una fase calda ed una fase fredda della superficie marina.

Durante la Fase Calda, nel Nord America le temperature superficiali dell’oceano sono più alte del normale, mentre nel centro – nord sono più basse.

Durante questa Fase Calda, le acque più profonde tendono a risalire in superficie,

comportandosi come una sorta di mulinello che spinge le acque fredde presenti in profondità verso la superficie.

Questa situazione rappresenta la condizione perfetta durante la quale l’ambiente marino presenta, in superficie, la maggior parte dei nutrienti fondamentali per la sopravvivenza e l’alimentazione della maggior parte degli esseri viventi marini e costieri.

Durante la Fase Fredda, al contrario, le temperature sulla superficie del mare sono basse nel Nord America, mentre tendono ad aumentare nel centro – nord del Pacifico.

Questo cambiamento di situazione comporta quindi una diminuzione della produttività di tutto l’ecosistema marino,

riducendo la quantità di sostanze nutritive per tutti gli esseri viventi presenti negli strati marini più superficiali.

Un caso studio sulle balene grigie nel nord del Pacifico

Onde e correnti in mare con un fondale colorati e pieno di coralli.

Lo studio ha dimostrato come le dimensioni corporee delle balene grigie siano state influenzate proprio dai cambiamenti climatici oceanici.

Durante una fase di Oscillazione Decadale del Pacifico positiva,

quindi con temperature superficiali più calde e una dinamica di upwelling ben evidente che insieme avrebbero dovuto favorire un’abbondanza di risorse alimentari ed un aumento significativo delle dimensioni corporee delle balene,

in realtà le dimensioni di questi individui sono risultate più piccole del previsto.

Questo risultato sta ad indicare proprio come le condizioni climatiche che avrebbero dovuto favorire una maggiore disponibilità di cibo, in realtà, non si sono rivelate sufficienti a garantire una crescita ottimale delle balene.

Durante i 7 anni di studio su campo, i ricercatori hanno compreso come gli eventi di upwelling tendevano ad essere meno frequenti rispetto al normale, mentre gli eventi di rilassamento sono risultati più frequenti. 

Questo grande cambiamento nell’alternanza dei due eventi ha così avuto un impatto negativo sulla crescita delle balene giovani,

portandole ad assumere dimensioni corporee più piccole del normale.

Tutto ciò ha dato modo ai ricercatori di comprendere come i cambiamenti climatici abbiano provocato una diminuzione nella disponibilità di cibo,

portando automaticamente ad una crescita ridotta delle dimensioni corporee delle balene grigie.

Balene grigie e riduzione delle dimensioni corporee

La riduzione delle dimensioni corporee potrebbe avere importanti conseguenze sia per la demografia delle popolazioni di balene grigie, sia per la sopravvivenza dei singoli individui della popolazione

a causa di una limitata capacità degli individui di accumulare riserve energetiche necessarie per la loro migrazione, mantenimento e riproduzione.

Questa difficile situazione diventa ancora più preoccupante per le femmine di questa specie, le quali devono sopportare i costi energetici della gestazione e dell’allattamento.

Non risulta semplice nemmeno per gli individui più giovani i quali,

a causa delle piccole dimensioni e delle ridotte risorse alimentari,

risultano avere una bassa probabilità di sopravvivenza e riproduzione, elementi questi che possono facilmente portare ad un’ eccessiva riduzione delle dimensioni dell’ intera popolazione.

La diminuzione delle dimensioni corporee nelle balene grigie del Pacifico nord – orientale rappresenta un segnale preoccupante dei cambiamenti climatici e della loro influenza sugli ecosistemi marini.

È di fondamentale importanza continuare a monitorare tutti i cambiamenti e i meccanismi alla base del cambiamento climatico,

in modo da poter comprendere come sopravvivenza e crescita di questa specie variano in funzione della qualità dell’habitat e delle condizioni ambientali.

Inoltre, è fondamentale recuperare più dati possibili in modo tale da fornire così le giuste informazioni riguardo la conservazione e la gestione di questa specie ormai in grave pericolo!


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

it_ITIT