Rifiuti elettronici e rifiuti non pericolosi buttati a terra.

Gestione dei rifiuti in Italia: normative e prospettive future

Proprio perché il problema dei rifiuti e del loro riciclo e smaltimento è il grande dilemma dei nostri tempi,

ho deciso di lasciarvi qui qualche riflessione e concetto che penso sia importante avere ben chiaro in mente.

Spero vi possa essere utile!

Siamo nel 2024 e tutti noi dobbiamo avere ben chiaro che, almeno nella teoria, la politica ambientale del nostro Paese si basa su alcuni principi fondamentali

come lo developing altogether profit, la prevenzione, la precauzione, e il principio del “chi inquina paga”.

Tutti concetti che già nel “lontano” 2020 ho compreso e studiato seduta dietro un tavolo in una stanza all’interno dell’edificio della facoltà di Biologia Ambientale.

E già in quegli anni tutto questo era un argomento trito e ritrito per chi era del mestiere!

Insomma, principio del “chi inquina paga”, precauzione, prevenzione, e chi più ne ha più ne metta,

sono tutti concetti fondamentali di una politica che, FORSE, dovrebbe fare quel piccolo passettino in più oltre la parola scritta e parlata.

Insomma, tra il dire e il fare…

Ma torniamo a noi.

Chi troviamo dietro queste politiche e principi?

The Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che risulta essere l’ente principale responsabile per l’attuazione di queste politiche

e che viene supportato in particolare dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

Rifiuti alimentati in un cassonetto e a terra.

Per quanto ci riferiamo in particolare a normative italiane, in realtà la definizione e classificazione dei rifiuti in Italia si basano su normative europee,

in modo tale che la determinazione delle modalità di raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento possano essere gestiti in maniera corretta evitando qualsiasi possibile danno ambientale

(che, ovviamente, non si fermerebbe ai confini italiani!).

Dunque, abbiamo detto che i rifiuti sono classificati seguendo una logica europea in:

  1. Rifiuti urbani;
  2. Rifiuti speciali.

Che a loro volta sono ulteriormente distinti in rifiuti pericolosi and rifiuti non pericolosi.

In Italia, la gestione dei rifiuti segue delle regole ben precise,

secondo le quali è il produttore originale dei rifiuti ad essere il vero responsabile della loro corretta gestione,

quindi anche dello stoccaggio temporaneo nel luogo di produzione.

Da qui, segue il principio della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR),

quindi quel principio chiave della politica di gestione dei rifiuti in Italia che indica come responsabili unici della gestione dei rifiuti i produttori di beni materiali.

Ciò significa che, in realtà, questi produttori non sono responsabili solo della produzione di ciò che creano,

ma persino della gestione di quel materiale che hanno creato quando non serve più!

Insomma, se produco un oggetto e poi lo mando in giro per il mondo, non me ne sono e non me ne posso lavare le mani ma anzi, ne sono responsabile persino del suo smaltimento!

In Italia, questa Responsabilità Estesa del Produttore si applica a vari prodotti,

come per esempio gli imballaggi, i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), batterie e veicoli fuori uso.

Elenco, quest’ultimo, di tutti materiali che ad oggi creano il maggior problema ambientale dei nostri tempi!

Ed è proprio per questo motivo che è stato proposto e accettato questo principio:

l’obiettivo dell’EPR è proprio quello di incentivare la progettazione di prodotti più sostenibili e promuovere così un’economia circolare, quindi usando materiali che possano essere riutilizzati e riciclati.

Una ragazza al computer che fa ricerche e si informa sulla normativa italiana sui rifiuti.

Teoricamente, in Italia le realtà che svolgono delle attività collegate strettamente all’ambiente sono  sottoposte a delle regole ben specifiche,

in modo tale che si possa garantire sempre una giusta protezione dell’ambiente.

Proprio per questo motivo diverse autorità italiane esercitano un certo controllo su queste attività dando, o vietando, dei permessi ambientali e garantendo un monitoraggio continuo e continuativo.

In questo modo è possibile sempre verificare che le imprese coinvolte rispettino le normative vigenti e, in caso di violazioni, vengano multate o sanzionate. 

Continuando con il nostro discorso iniziale, uno degli aspetti più importanti della legislazione ambientale italiana è la trasparenza,

ciò significa che, come viene evidenziato dal Decreto Legislativo n. 195/2005, il cittadino italiano ha il diritto di accedere alle informazioni ambientali sviluppate e mantenute dalle pubbliche autorità.

In altre parole, grazie proprio al provvedimento indicato dalla politica italiana che promuove questo grande concetto della trasparenza,

se fossimo interessati a sapere come vanno le cose nel nostro ambiente italiano, saremmo assolutamente liberi di richiedere le informazioni che ci interessano.

Ma non finisce qui!

The responsabilità monitoring activities può avere delle implicazioni legali molto gravi per chi viola le normative ambientali.

Infatti, chiunque non segua tali normative, sempre in teoria, può essere chiamato a rispondere per danni ambientali ed essere soggetto non solo a responsabilità civile, ma persino penale!

Passa qui!

Nel 2024 l’Italia si trova a vivere una fase di grande riforma legislativa

che ha come obiettivo ultimo quello di migliorare la gestione dei rifiuti ed adottare delle nuove tecnologie per poter ridurre al minimo l’impatto ambientale.

Le aziende devono adottare delle pratiche sempre più sostenibili e noi cittadini, di contro, dobbiamo imparare a partecipare in maniera molto più attiva alla riduzione dei rifiuti e, soprattutto, al loro corretto smaltimento!

Ultimo, ma sicuramente non per importanza,

la politica italiana, per iscritto nero su bianco, ha tutte le carte in regola per poter avviare una vera e propria rivoluzione contro il cambiamento climatico e l’environmental pollution,

ma siamo ancora in alto mare per quanto riguarda l’attuazione secondaria di tutte queste normative e decreti vari!

Sappiamo perfettamente, nel teorico, che cosa possiamo e dobbiamo fare, ma ci fermiamo alla parte teorica, da buoni italiani quali siamo.

Andiamo oltre!

Impariamo a superare quel limite che tanto ci fa paura, o che forse semplicemente tanto odiamo!

Politica, aziende e cittadini singoli, tutti, possiamo fare di più, molto di più.

Ma quando?


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