Tra un imponente ghiacciaio e una piccola zona innevata esiste un intero mondo di specie animali e vegetali.
Oggi vi racconterò la storia di un piccolo, ma straordinario, abitante di questi ambienti tanto freddi ed estremi: Oreonebria soror tresignore.
Oreonebria soror tresignore, un coleottero appartenente alla famiglia dei carabidi, è una vera e propria meraviglia della natura che dipende in tutto e per tutto dagli ambienti glaciali e periglaciali,
in particolare delle Orobie Bergamasche.
Chi è Oreonebria soror tresignore?
Questo piccolo insetto con un nome così tanto complicato fa parte della grande famiglia di coleotteri carabidi che amano vivere in ambienti estremi dove un solo cappotto di pile, a noi, non farebbe alcuna differenza.
Moriremmo di freddo nel giro di poche ore!
Ebbene questi organismi, a differenza nostra, vanno proprio alla ricerca di zone tanto fredde e umide come può essere un ghiacciaio o la zona delle nevi perenni e,
una volta raggiunto il loro posto ideale,
passano la loro vita a scorrazzare tra la neve a tutta velocità durante le ore notturne.
Esatto, perché Oreonebria soror tresignore è proprio una sottospecie di coleottero in grado di muoversi da un posto all’altro, di notte, correndo velocemente!
Ma come riconoscere visivamente questo coleottero?
Oreonebria soror tresignore è un piccolo insetto con un corpo scuro ma molto lucente.
Le dimensioni del suo corpo sono veramente ridotte proprio per avere la possibilità di muoversi agilmente tra rocce e detriti in modo da poter sfuggire facilmente dai suoi predatori.
Dobbiamo anche ammettere che dimensioni così tanto ridotte danno la possibilità ad un animale di poter trovare un numero molto più elevato di nascondigli rispetto ad un animale di dimensioni maggiori,
considerando soprattutto il fatto che stiamo parlando di condizioni veramente estreme, su una montagna, in mezzo a distese di ghiaccio e neve!
L’habitat di un amante del freddo
Oreonebria soror tresignore è il tipico animale che i biologi del campo definiscono “criofilo”,
termine che sta ad indicare tutti quegli animali che amano vivere al freddo, o meglio, che hanno proprio bisogno del freddo per poter sopravvivere!
Una “natura gelata” è proprio la caratteristica principale di questo coleottero,
che preferisce infatti vivere a quote abbastanza elevate: parliamo di altezze che variano dai 2200 ai 2640 metri di altitudine!
Oltre le elevate altitudini, questo coleottero preferisce vivere ad un particolare livello entro i margini dei ghiacciai,
infatti tende a non superare i primi 50 cm dei margini ghiacciati dove il microclima è molto favorevole per questa specie.
Superata questa soglia, invece, si ritrovano popolazioni con un numero veramente molto ridotto di esemplari,
caratteristica che evidenzia bene la stretta dipendenza di questo coleottero dagli habitat glaciali.
Dobbiamo però considerare che, sebbene gli ambienti a queste altitudini non manchino,
le popolazioni di questa specie risultano distribuite in maniera puntiforme all’interno dell’area delle Orobie.
Questo significa che, in realtà, la quantità e la presenza di questa sottospecie negli ambienti glaciali è veramente molto limitata
e il coleottero, oramai, risulta più che raro persino negli ambienti specializzati dove dovrebbe essere adattato e vivere nel miglior modo possibile!
Oreonebria soror tresignore e le piante alpine
La presenza di Oreonebria soror tresignore a certe latitudini e in particolari zone ghiacciate dell’Italia,
come glacionevati del Pizzo Recastello e il Ghiacciaio del Trobio che vi porto felicemente a vedere in due o tre giornate di sole e divertimento,
dipende in particolare dalla presenza nell’ambiente di alcune specie vegetali particolari.
Per esempio, Oreonebria soror tresignore è sicuramente presente in quelle aree ghiacciate dove cresce l’Achillea nana, ma anche l’Androsace alpina e il Ranunculus glacialis.
Soprattutto per quanto riguarda l’Androsace alpina, queste sono le specie vegetali che caratterizzano al meglio gli ambienti più freddi e umidi delle morene e dei detriti glaciali, ma non solo!
Queste specie, infatti, hanno un ruolo particolarmente importante anche nel mantenimento del microclima freddo e umido,
necessario proprio per la sopravvivenza di Oreonebria soror tresignore.
Il fatto che queste tre specie vegetali siano presenti nell’ambiente,
sta ad indicare al coleottero che le condizioni ambientali sono per lui più che favorevoli e che quindi, in quelle precise zone glaciali,
è in grado di crescere e sopravvivere in un ambiente stabile senza alcun particolare problema.
Un indicatore dei cambiamenti climatici
Oreonebria soror tresignore dipende in tutto e per tutto dagli habitat glaciali e dalla loro più che bassa temperatura,
e questa stretta dipendenza con il clima gelido lo rende un ottimo indicatore dei cambiamenti climatici in atto.
Sappiamo bene da ormai diverso tempo come il riscaldamento globale stia portando ad una scomparsa rapida dei ghiacciai e delle nevi perenni
riducendo drasticamente l’habitat di molte specie legate all’ambiente glaciale, compresa appunto Oreonebria soror tresignore!
Il riscaldamento globale provoca,
tra gli infiniti problemi ambientali,
anche lo scioglimento dei ghiacciai.
Ma lo scioglimento dei ghiacciai
quali enormi problematiche causa a noi
e all’ambiente naturale
dell’intero Pianeta?
Scoprilo qui con me!
Il destino di questa specie, infatti e purtroppo, è legato proprio al destino dei ghiacciai,
per cui un’ulteriore perdita, parziale ma piuttosto bisognerebbe parlare di una perdita quasi totale, dei ghiacciai italiani,
significherebbe una perdita totale di habitat, e quindi di tutte le popolazioni di questa specie già di per sé a rischio estinzione!
Dunque cosa fare per cercare di proteggere Oreonebria soror tresignore?
I “grandi del mestiere” sostengono che sia necessario adottare delle misure di conservazione specifiche per questa sottospecie.
E noi potremmo mai dar contro ai “grandi del mestiere”?
Quando si parla di “misure di conservazione”, si intende attività di monitoraggio continuo delle popolazioni, protezione degli habitat glaciali e periglaciali e, infine, la promozione di politiche ambientali volte a limitare gli effetti del cambiamento climatico sulle popolazioni di questa specie tanto sensibile.
Infine, ma non per importanza, sarebbe sicuramente utile sensibilizzare sull’importanza di questa sottospecie così poco conosciuta
e sul suo ruolo fondamentale come indicatore dei cambiamenti climatici.
In fondo, quanti conoscevano questa specie prima di leggere qualche articolo, o anche solo questo articolo?
Immagino in pochi!
Eppure questo piccolo coleottero sconosciuto è proprio quel testimone silenzioso di quelle trasformazioni climatiche che tanto ci stanno facendo dannare ormai da anni!
Quindi perché non provare a conoscerlo meglio, ad imparare da lui l’importanza di ogni singolo elemento della grande rete della vita e a proteggerlo?
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