Un paesaggio montano di ghiacciai inquinati da contaminanti ambientali

Contaminanti sui ghiacciai: un pericoloso scioglimento

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Le regioni montuose, con i loro ghiacciai e paesaggi mozzafiato, suscitano in noi un enorme stupore e spesso vengono considerate dei veri e propri rifugi contro l’inquinamento antropico.

Un’analisi approfondita di questi ambienti, però, ci rivela una realtà alquanto agghiacciante!

Gli straordinari ghiacciai non sono altro che un’enorme discarica a cielo aperto dove possiamo trovare un enorme quantità di inquinanti ambientali di diversa natura!

I ghiacciai come serbatoi di contaminanti

Un ghiacciaio con in primo piano un lago inquinato da contaminanti ambientali.

I ghiacciai hanno una vita lunga secoli, e i loro sedimenti tendono a muoversi con infinita lentezza.

Queste due caratteristiche insieme rendono i ghiacciai dei perfetti serbatoi di contaminanti che possono rimanere al loro interno anche per millenni.

Tali inquinanti, una volta depositati sulla superficie del ghiacciaio, possono creare molti problemi sia alla salute umana sia a tutto l’ecosistema circostante il ghiacciaio, arrivando a rovinare persino ambienti a chilometri di distanza.

I contaminanti, dunque, non sono presenti solo nei terreni che i vari agricoltori tentano di coltivare, ma possono creare problematiche anche a diversi metri di altezza.

Tutti questi materiali sono principalmente di origine antropica in quanto provengono direttamente dalle attività svolte dall’uomo come l’estrazione mineraria, l’agricoltura e l’industria.

Ciò non toglie che molti di questi prodotti, comunque, vengono mobilizzati con il tempo dalla rapida deglaciazione causata dal cambiamento climatico.

I contaminanti negli ambienti glaciali fanno parte di sei classi principali:

  1. Carbon black (nero di carbone): 
  2. Idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
  3. Elementi potenzialmente tossici
  4. Microplastiche 
  5. Contaminanti a base di azoto
  6. Inquinanti organici persistenti

Carbon Black

Sei immagini che indicano un ambiente montano inquinato a causa di inquinanti ambientali come il Carbon Black.

Il Carbon Black è un inquinante che deriva dalla combustione incompleta dei combustibili fossili, e provoca un’ enormità di problemi all’ecosistema glaciale, alla salute umana e a tutta la fauna circostante. 

Inoltre, quando presente in ambienti glaciali, questa sostanza è in grado di ridurre persino l’albedo del ghiaccio, cioè la sua capacità e il suo potere riflettente, accelerando il processo di scioglimento e il rilascio di altri contaminanti catturati dalla neve.

Idrocarburi policiclici aromatici (IPA)

Struttura chimica generale dei contaminanti IPA.

Gli IPA sono delle strutture chimiche con uno scheletro di idrogeno e carbonio che si ripetono formando così una struttura ciclica.

Queste strutture sono capaci di sciogliersi con grande facilità, accumulandosi facilmente nel suolo ghiacciato attraverso le precipitazioni.

Tutto ciò rende le regioni alpine particolarmente vulnerabili a questa tipologia di inquinanti.

Il grande problema di queste sostanze è che non si limitano ad inquinare l’ambiente circostante, ma hanno persino delle proprietà cancerose per tutti gli esseri viventi.

Inoltre queste molecole sono in grado di muoversi per lunghe distanze attraverso il trasporto atmosferico, riuscendo a raggiungere regioni molto lontane con enorme facilità!

Partendo dalle regioni alpine sono riusciti a raggiungere aree remote come l’Artico e l’Antartico!

Elementi potenzialmente tossici (PTE)

Industria che produce contaminanti su un ghiacciaio.

Tra gli elementi potenzialmente tossici ritroviamo sicuramente l’arsenico, il mercurio e il piombo.

Tutti questi elementi possono avere origine sia antropica sia naturale.

A causa della loro presenza in qualsiasi settore, le loro concentrazioni all’interno dei ghiacciai superano molto spesso gli “standard di qualità ambientali europei”.

Dunque, anche in cima ad una montagna le quantità di piombo, arsenico e mercurio hanno oltrepassato quel limite invalicabile secondo il quale tutti gli animali che dipendono da questi ecosistemi glaciali non possono sopravvivere in loro presenza.

Microplastiche

Tante fibre colorate di microplastiche.

Le microplastiche sono frammenti di plastica così tanto piccoli da non essere visibili ad occhio nudo, ma solo con delle strumentazioni appropriate. 

Parliamo di dimensioni che si aggirano intorno ai 5 mm o meno!

Ormai qualsiasi ambiente naturale è stato colpito dall’inquinamento della plastica, persino le cime più estreme, dove le temperature non superano il grado.

In queste zone, minuscole particelle invisibili sono riuscite a trovare un posto dove sopravvivere, moltiplicarsi, e creare un’infinità di problematiche a tutti gli abitanti presenti.

Contaminanti a base di azoto (NBC)

Un fiume che si origina da un ghiacciaio e che contiene tanti contaminanti come gli NBC.

I contaminanti a base di azoto sono sostanze che vengono utilizzate in attività agricole e industriali, ma il loro uso comporta un aumento dei livelli di inquinanti nell’acqua.

Tutto ciò comporta un aumento generale dell’inquinamento, e quindi una diminuzione della qualità idrica.

Quest’acqua di bassa qualità si va però a diffondere in tutte le zone circostanti il ghiacciaio, influenzando quindi negativamente tutti gli ecosistemi confinanti.

E questo comporta, ancora una volta, una complessa e minacciosa perdita di qualità della vita di tutti i viventi.

Inquinanti organici persistenti (POP)

Industrie che producono una enorme quantità di fumi che provocano una enorme quantità di contaminanti in atmosfera.

I POP sono sostanze conosciute in ambito chimico.

Chi è del mestiere sa con certezza che tutte le sostanze di questo genere creano importanti problemi sulla salute umana e sugli ecosistemi.

Inoltre, la loro pericolosità è aumentata nel tempo, tanto da diventare così tanto numerose da essersi radicate nell’ecosistema glaciale e aver reso del tutto impossibile la loro eliminazione o riduzione all’interno di questi ambienti.

Il destino degli organismi acquatici sui ghiacciai

Due rane in primo piano all'interno di una zona d'acqua inquinata da contaminanti ambientali.

Tutti gli inquinanti visti finora presentano l’importante capacità di provocare rischi ecotossicologici in grado di colpire diversi organismi acquatici.

Negli ambienti acquatici presenti nelle zone montane, e negli ambienti più a valle, vivono molte specie criofile, cioè specie che sopportano un periodo di gelo prolungato e che dipendono dalla qualità del proprio ambiente per un perfetto comportamento natatorio e del metabolismo basale.

Ciò significa che se la qualità dell’acqua è pessima e al suo interno sono presenti sostanze inquinanti, tutti gli organismi criofili di questi ambienti non sono più in grado di sopravvivere, perdendo così qualsiasi capacità adattativa e di comportamento.

Proprio nel Parco Naturale Adamello Brenta, un’ area protetta del Trentino, è stata ritrovata una concentrazione di un pesticida così tanto alta da richiedere l’inserimento di questa sostanza nella Convenzione di Stoccolma.

Quest’ultima, definita anche “Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti”, si pone l’obiettivo di eliminare o ridurre l’utilizzo di elementi e sostanze nocive sia per l’uomo sia per l’ambiente.

Approfondiamo la nostra comprensione sui contaminanti

Un ragazzo alle prese con lo studio di un ghiacciaio, con in mano i vari strumenti da geologo.

È evidente l’impatto negativo delle varie sostanze inquinanti sull’ambiente glaciale!

La loro contaminazione rappresenta infatti una minaccia seria per la biodiversità e l’equilibrio ecologico di questi ambienti direttamente interessati.

Azioni globali sono dunque necessarie per poter affrontare nel miglior modo possibile questo enorme problema che, oltre a delle vere e proprie azioni dirette sul territorio, richiede una maggiore consapevolezza da parte di ognuno di noi e una continua ricerca di politiche di conservazione ben mirate!

Solo tramite una comprensione più approfondita degli inquinanti possiamo proteggere queste meravigliose risorse glaciali per i decenni futuri, cari EcoWarriors!


Commenti

3 risposte a “Contaminanti sui ghiacciai: un pericoloso scioglimento”

  1. […] stanno rilasciando nell’ambiente diverse sostanze contaminanti rimaste bloccate all’interno della superficie ghiacciata per milioni e milioni di anni. […]

  2. […] dei batteri patogeni potrebbe essere ulteriormente favorito dalla presenza della microplastica in mare la quale, a detta di quest’ultima […]

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